Skip to main content

Avete mai sentito parlare del grafico dell’elefante?

Un tracciato teorizzato da #BrankoMilanovic in grado di aiutare a comprendere chi sono i vincenti della globalizzazione e chi i perdenti e che ha proposto, per la prima volta, nel 2012 analizzando la distribuzione della ricchezza mondiale tra il 1998 e il 2008.

PHOTO-2023-06-19-14-02-19.jpg - 40,29 kB

Milanovic ha in seguito riproposto lo studio prendendo in considerazione gli anni che vanno dal 2009 al 2021, dunque post crisi, rilevando un grande rimescolamento delle dinamiche: le classi più povere e medie del mondo occidentale si trovavano ancora più indietro nella classifica mondiale. Il risultato aggiornato ad oggi (che vi invito ad approfondire qui: https://www.foreignaffairs.com/world/great-convergence-equality-branko-milanovic), ci mostra una sostenuta crescita delle economie emergenti (la Cina, ad esempio, vivrà nei prossimi decenni una distribuzione di reddito interna molto simile a quella degli Stati Uniti) e una polarizzazione crescente della ricchezza in Italia.

Il nostro Paese, tra il 1988 e il 2008, ha sperimentato un cambiamento nella sua posizione nella distribuzione globale del reddito. Gli italiani e le italiane che si trovavano nel decile più alto hanno visto scendere il loro rango globale di circa 20 punti percentuali mentre il secondo e il terzo decile più bassi sono scesi, rispettivamente, di sei e due punti percentuali a livello globale. D’altra parte, la posizione nel mondo dei nostri connazionali più ricchi è stata poco influenzata dalla imponente crescita della Cina. Sembra che gli italiani e le italiane più abbienti si trovino in una parte della distribuzione globale dove la crescita cinese abbia avuto un impatto limitato.

Questa dinamica evidenzia come i Paesi occidentali, Italia compresa, siano sempre più composti da persone che appartengono ad aree molto diverse dell’intera gerarchia del reddito globale. Le posizioni globali di reddito diverse corrispondono a diversi modelli di consumo che, a loro volta, sono influenzati dalle mode globali. Di conseguenza, la percezione di un aumento delle disuguaglianze nei Paesi occidentali potrebbe acuirsi maggiormente perché le relative popolazioni appartengono sempre più, in base al livello dei redditi, a parti molto diverse di una gerarchia del reddito globale.

Stiamo assistendo a una polarizzazione sociale che potrebbe rendere le società occidentali simili a quelle di molti Paesi latinoamericani in cui le differenze di ricchezza e stili di vita sono estremamente pronunciate.

Un altro dato da evidenziare, nonostante la riduzione della disuguaglianza globale, riguarda il fatto che l’Italia è uno dei Paesi in cui le differenze sociali ed economiche sono a dismisura aumentate. E questo rappresenta un aspetto importante da considerare quando si analizza il quadro globale della disuguaglianza economica.

Di fatto, l’Italia e il mondo occidentale, si polarizzano e le sue classi più povere arrancano nel confronto globale. Sulla base di queste considerazioni, si potrebbe agire in due direzioni: la prima, è quella di una protettiva della situazione attuale (anche se non credo che avrà successo, ma certamente è quella che ha maggior presa sul fronte del consenso), la seconda ha a che fare con la scommessa sulle transazioni, sugli investimenti del PNRR, sulla banda larga nelle aree grigie e bianche (ossia, quelle sprovviste). E ancora: scommettere sulle risorse usate per promuovere le crescite aziendali, puntare sull’internalizzazione, spostarsi dalla competizione sul prezzo e investire in qualità del lavoro e nella ridistribuzione delle risorse e delle opportunità. Certo, una strada complicata. Ma è l’unica in grado di farci vincere questa sfida globale.

Approvata la nostra proposta per il rimborso dei vaccini ai soggetti fragili

A volte anche dall'opposizione si raggiungono risultati.

Lo avevamo proposto in conferenza stampa e su questa pagina, ci eravamo presi un impegno ed oggi è realtà.
Il Consiglio regionale ha approvato la nostra proposta per rimborsare i soggetti fragili che, pur avendo diritto al vaccino, hanno dovuto pagare il privato a causa dei disastri combinati dalla Giunta Fontana.

Perché in Lombardia, per il vaccino antinfluenzale, o paghi il privato o preghi che prima o poi arrivi. L’approvazione della nostra proposta, oltre ad essere un’ottima notizia, è anche l’ammissione - finalmente - degli errori madornali commessi da Regione da parte di questa maggioranza.

Basta quindi pubblicità auto celebrative di numeri fake sui vaccini, basta scarica barile sulla pelle dei lombardi: siamo alla tredicesima gara per l’acquisto dei vaccini e ci sono ancora centinaia di migliaia di fragili scoperti.

L’odissea continua e a farne le spese sono come sempre i lombardi.

Tamponi rapidi e interessi dei privati

In alcuni comuni brianzoli i tamponi vengono fatti, a pagamento, da una Fondazione costituita solo il 3 novembre - lo stesso giorno in cui la Giunta Fontana, travolta dal collasso del sistema di tracciamento, ha deliberato le indicazioni ai privati a questo scopo - e di cui è vicepresidente il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia.

Eppure il Sindaco di Mezzago - lista civica di destra sostenuta dalla Lega - nella delibera con cui da il via alla collaborazione con la Fondazione parla di “know how”, riferendosi però a un ente nato una decina di giorni prima e che tra l’altro cita tra i suoi scopi la formazione professionale e non la salute o la prevenzione.

C’è poi il pasticcio di date e dichiarazioni, con il coordinatore di Fratelli d’Italia che parla di 2018 come data di nascita dell’ente, ma poi ritratta e ammette 2020, oppure ancora l’ATS Brianza che prima dice di non aver ricevuto comunicazioni dalla Fondazione ma poi ammette qualche giorno dopo che sì, in realtà erano stati avvisati della cosa.

Benissimo chi vuole fare la propria parte, ma la vicenda pare davvero poco chiara e pasticciata.

La cura Bonaccini: "Pronti 10 milioni"

Il presidente Stefano Bonaccini stanzia nuovi 10 milioni per l’aiuto alle attività e ai settori in sofferenza economica, aggiuntivi a quelli in arrivo dal Governo e finalizzati alle chiusure dei bar e ristoranti dalle 18.

Ancora una volta l’Emilia-Romagna si dimostra concreta e vicina ai cittadini e si prende responsabilità anche economiche oltre che sanitarie. La Lombardia a guida del leghista Fontana, invece, ha prodotto un piano economico fatto di aiuti solo ai sindaci amici, e si susseguono ritardi e scaricabarile su cittadini, Sindaci e Governo.

Volevano l’autonomia quando serviva a prendere voti, quando poi la devono applicare scaricano le responsabilità su altri.